Quando il caffè era vero e fatto con il cuore, da 10 e lode, era quello che veniva preparato in un pentolino e tenuto sempre in caldo sula stufa a legna.

Il “caffè dal pügnatin” era servito all’Osteria dei Colombi (nella foto) dalla signora Güstina (io sono quello più giovane davanti a mio padre).

Caffettiera napoletana o Moka
Ora il caffè si prepara nella classica caffettiera napoletana chiamata Moka. Il sentirlo sobbollire, il sibilo che produce la caffettiera e il profumo intenso che invade l’aria, stuzzica la voglia d’assaporare la sua fragranza.
Come usare la moka: Per preparare un buon caffè con la Moka, si devono rispettare alcune regole, così come la pulizia di essa dopo l’uso. Riempire la parte bassa della caffettiera con acqua fredda fino alla valvola. Nel cestello superiore mettere il caffè macinato, riempito fino all’orlo e con l’aiuto di un cucchiaino compattarlo ma non troppo. Toglierlo dal fuoco quando inizia a fischiare.
Non mettere mai la Moka in lavastoviglie o tanto meno lavarla con sapone, solo sciacquarla con acqua calda.
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